Audiogramma
Per sapere se il tuo udito è ancora intatto o se è presente un disturbo, prenota un controllo gratuito dell’udito. L’audioprotesista eseguirà un test dell’udito e ti fornirà i risultati su un audiogramma: un grafico che permette di leggere la capacità uditiva di una persona.
Avete il sospetto che il vostro udito si stia abbassando? Quali segni riscontrate?
Ecco le risposte alle domande più frequenti e molte altre informazioni sull’audiogramma.
In un esame audiometrico professionale l’audiogramma viene prodotto da uno strumento clinico che si chiama audiometro.
Durante l’esame audiometrico, il tecnico audioprotesista riproduce nella cuffia indossata dal paziente, in un orecchio per volta, alcuni toni: dapprima molto alti, poi diminuendo gradualmente il volume. Il tono più basso che la persona riesce a percepire viene registrato al momento con la corretta frequenza e l’intensità esatta. La combinazione di frequenza e intensità è detta “soglia uditiva”.
L’audiogramma non è altro che l’immagine della tua capacità uditiva: mostra se e quanto la capacità uditiva si discosti dalla capacità normale e, in caso di abbassamento uditivo, segnala quale potrebbe esserne la causa.
Dopo l’audiometria tonale viene eseguita anche l’audiometria vocale: il tecnico audioprotesista riproduce nella cuffia indossata dal paziente, in un orecchio per volta, alcune parole che il paziente deve ripetere, aumentando gradualmente l’intensità del suono, per determinare se la comprensione del parlato è compromessa da problemi di udito.
L’audiogramma è una rappresentazione grafica della capacità uditiva, così come viene misurata durante l’esame audiometrico, eseguito da un tecnico audiometrista.
I risultati del test dell’udito vengono illustrati in forma di audiogramma, che lo specialista legge per diagnosticare se c’è un deficit uditivo e di quale intensità.
Il grafico dell’audiogramma ha due assi:
- – l’asse verticale indica il volume e l’intensità dei toni, misurati in decibel (dB). In alto è indicata la perfezione acustica, cioè la capacità di percezione del tono più basso (0 dB);
- – l’asse orizzontale indica la frequenza del tono e l’altezza, misurate in hertz (Hz). I suoni gravi o bassi (125 – 250 – 500 Hz) sono registrati sulla sinistra del grafico e gli acuti o alti (3000 – 4000 – 8000 Hz) sono a destra. Una conversazione normale si svolge a una frequenza compresa tra 500 Hz e 3.000 Hz.
I risultati di un test dell’udito sono rappresentati, sull’audiogramma, con marcature di colore rosso e blu per distinguere l’orecchio destro dall’orecchio sinistro. Collegando queste marcature si ottengono dei tracciati che permettono di rilevare la soglia uditiva di ogni orecchio.
È possibile che i risultati siano diversi da un orecchio all’altro.
In generale: quanto più la curva uditiva si allontana dalla linea dell’udito normale, maggiore è il deficit dell’udito e, di conseguenza, la compromissione della capacità di ascolto
Se soffri di un deficit della capacità uditiva, un nostro audioprotesista ti spiegherà cosa fare per compensare questo deficit.
I decibel sono un’unità di misura del rapporto tra le intensità acustiche dei suoni. E’ una misura un po’ particolare perché non quantifica una grandezza in sé ma la sua variazione in ampiezza e quindi si basa sempre su un valore minimo di riferimento: il valore dei decibel non è fisso, come i volt o i metri, ma dipende dal contesto in cui è riscontrato.
Il nostro apparato uditivo è in grado di percepire enormi variazioni dell’ampiezza di un suono: il rumore che danneggia l’udito è oltre un milione di volte più grande rispetto a quello minimo che siamo in grado di sentire, da qui la necessità di tradurre il fenomeno in numeri più comodi da conteggiare e discutere attraverso l’utilizzo del logaritmo in base 10.
Riportiamo per curiosità alcuni esempi di diversi volumi misurati in decibel:
- 180 dB: la partenza di un missile
- 140 dB: un jet
- 120 dB: un concerto rock
- 110 dB: un tuono forte
- 90 dB: il traffico
- 80 dB: una radio ad alto volume
- 60 dB: una conversazione normale
- 30 dB: un sussurro
- 0 dB: il tono più basso udibile dall’orecchio umano
La frequenza è il numero che definisce quante volte al secondo oscilla un’onda sonora, misurata in cicli al secondo detti Hertz (Hz). Più alto è questo numero, più alta è la frequenza del tono. Suoni acuti e alti, come quelli suonati da un violino, come un fischio o un sibilo, hanno frequenze dal numero alto (alte frequenze); mentre suoni gravi e bassi, come un trombone, un basso elettrico o un tuono in lontananza, hanno numeri di frequenza piccoli (basse frequenze).
Il nostro apparato uditivo è in grado di percepire i suoni con vibrazioni compresi tra i 20 e i 20000 Hz.